Le fonti musicali ebraiche in Francia

Hervé Roten – Atti del 19° Congresso IABM – Luglio 2001

L’origine della comunità ebraica in Francia è molto antica. E’ nell’anno 6 d.C che Archelao, etnarca di Giudea, bandito dall’imperatore romano Augusto, si stabilisce nella città di Vienne (Isère). Sotto i re merovingi, le famiglie ebree stabiliscono la loro residenza nei territori franchi. Nei secoli successivi questi gruppi, generalmente ristretti, si sviluppano o scompaiono secondo le vicissitudini della storia.

All’alba della Rivoluzione francese, la comunità ebraica conta circa 40.000 membri, stabiliti principalmente in Alsazia-Lorena, nel Comtat Venaissin e nel sud-ovest della Francia. Con l’emancipazione, l’ebraismo francese si arricchisce per tutto il XIX secolo di elementi provenienti dall’Europa centrale e, in particolare, dalla Germania. Nel 1880, i pogrom che imperversano in Russia provocano l’emigrazione in Francia di ebrei polacchi, rumeni e russi. Dal 1908, ebrei originari dei paesi ottomani (in particolare Salonicco, Costantinopoli e Smirne) attraversano la Francia e talvolta vi si stabiliscono. Tra le due guerre, diverse ondate successive portano più di 100.000 ebrei dall’Italia, dall’Europa centrale e orientale (Germania, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Russia, Polonia, Ucraina, Lettonia, Lituania, ecc.), a cui si aggiungono ebrei sefarditi da Grecia e Turchia.

Dopo la seconda guerra mondiale, la comunità ebraica in Francia è notevolmente indebolita. Il Rabbinato è decimato e la disaffezione per le pratiche religiose largamente esistente. E’ solo con l’arrivo di quasi 200.000 ebrei dal Nord Africa, tra il 1956 e il 1967, che il giudaismo francese inizia una rinascita sia religiosa che culturale.

Oggi l’ebraismo francese è particolarmente composito. Stimato tra 600 e 700.000 persone, costituisce un vero e proprio mosaico di comunità con tradizioni e origini diverse.

I. Musiche ebraiche in Francia: una prima idea

Le tradizioni musicali ebraiche in Francia riflettono la dimensione multiculturale del giudaismo. Dal canto sinagogale al folclore yiddish, dalle danze orientali alla musica klezmer dell’Europa dell’Est, uno spettatore disinformato sarà alquanto disarmato dall’eterogeneità delle pratiche musicali. Esse si dividono, tuttavia, in due generi: da un lato, la musica religiosa per uso interno; dall’altro, la musica profana che attinge alle fonti dell’etnia.

1) La musica religiosa

La musica liturgica rappresenta l’essenziale della pratica musicale ebraica. Il canto, onnipresente alla sinagoga od a casa, scandisce la vita dei fedeli. Ogni ebreo religioso si reca tre volte al giorno in sinagoga per recitarvi le arie apprese dai suoi padri secondo la tradizione orale. Le festività ebraiche danno luogo ad uno sviluppo musicale più o meno marcato a seconda del loro significato e della loro importanza all’interno del calendario liturgico.

I cantori assumono, accanto al rabbino, le parti vocali della funzione. I fedeli rispondono loro cantando diverse parti delle preghiere. Tra questi fedeli, segnaliamo l’importanza del Ba’ale masore[1]Testualmente : titolare della tradizione. . Questo erudito, che conosce a memoria la tradizione, è garante della corretta osservanza dei riti e delle arie cantate nella sua sinagoga. Da notare che queste tradizioni, in origine essenzialmente orali e monodiche, si affiancano dall’Ottocento ad un repertorio polifonico per coro, talvolta accompagnato dall’organo, nonostante il divieto degli strumenti musicali nella sinagoga dalla caduta del Tempio. (70 d.C.)[2]L’unica eccezione degna di nota è lo shofar, che è un corno di ariete che viene suonato durante le feste del nuovo anno (Roch hashanah) e dell’espiazione (Yom Kippur).

Ogni sinagoga ha il suo rito musicale, che dipende dalla pratica di tradizioni secolari e dall’origine della maggioranza dei fedeli. Così in una comunità omogenea, composta esclusivamente da ebrei tunisini, le preghiere saranno cantate secondo il rito tunisino. Nella grande sinagoga parigina della rue de la Victoire, il rito ashkenazita, a seguito del periodo concistoriale, differisce per esempio da un rito ashkenazita polacco o russo,. Alcune comunità – soprattutto nelle città dove la popolazione ebraica è numericamente esigua – riuniscono fedeli provenienti da ambienti molto diversi, ilo risultato è quindi una mescolanza di melodie e tradizioni a seconda dell’impatto e della forza dei gruppi presenti.

2) La musica profana

Oltre al culto, esiste una pratica musicale comunitaria di natura profana. La musica viene allora vissuta come un segno identitario, a testimonianza di una cultura fiorente che è ormai in via di estinzione. Così gli ashkenaziti fanno rivivere le melodie ossessionanti del folclore yiddish; gli Hassidim ballano ed esprimono la loro gioia al suono di orchestre klezmer che rievocano i vecchi ensemble strumentali dell’Europa dell’Est; e le antiche romanze o ninne nanne giudeo-spagnole ripercorrono la storia del regno di Salomone.

Queste pratiche artistiche si svolgono generalmente nei centri comunitari, nei saloni, nelle sale da concerto o anche nei caffè-teatro. Il canto è l’elemento predominante, ma la danza, che perpetua il folclore chassidico o israeliano, gioca un ruolo significativo. Per accompagnare cantanti o ballerini si utilizzano frequentemente strumenti come il violino, il clarinetto, la fisarmonica, la chitarra e vari tipi di percussioni. Spesso i diversi interpreti di questa musica non sono specializzati in un’unica tradizione. Non esitano ad appropriarsi di repertori facilmente intercambiabili, collegando canzoni yiddish e musiche giudaico-spagnole. Essi attingono così all’interno di un vasto serbatoio musicale, risultato delle tribolazioni del popolo ebraico, per creare una sorta di folclore mitico e stilizzato.

Un altro fattore di novità : da diversi decenni, dei canti o delle danze popolari israeliane [3]Come ad esempio la Hora che è una danza originaria della Romania.hanno incorporato il repertorio delle tradizioni musicali ebraiche. Queste musiche popolari vengono generalmente eseguite all’interno dei movimenti giovanili o durante le principali celebrazioni familiari, come il matrimonio, l’iniziazione religiosa (Bar mitzvah) o persino la circoncisione.

Questa breve panoramica mette in evidenza la vivacità e la grande diversità delle tradizioni musicali ebraiche in Francia. A contatto con le civiltà circostanti, la musica ebraica ha assorbito molti elementi stilistici esogeni: come le antiche cantillazioni bibliche che affiancano delle poesie andaluse medievali, le melodie dell’Europa dell’Est e le composizioni liriche del XIX secolo. In quanto tale, le musiche ebraiche sono una terra fossile, fatta di strati musicali di epoche e luoghi diversi, una memoria musicale viva dell’umanità che è urgente raccogliere e studiare prima che scompaia a seguito degli sconvolgimenti socio-demografici del XX secolo (Shoah , matrimoni interculturali, assimilazione e crescente influenza della cultura israeliana).

Per soddisfare questa esigenza, la Fondazione dell’Ebraismo Francese ha sviluppato l’idea di un programma di ricerca dedicato ai patrimonî musicali degli Ebrei di Francia.

II. Il programma Patrimonî Musicali degli Ebrei di Francia

Il programma Patrimonî Musicali degli Ebrei di Francia ruota attorno a quattro assi principali:

– 1) elencare i vari attori nel campo della musica ebraica (organismi rabbinici, conoscitori delle tradizioni, associazioni musicali, musicisti, ecc.) al fine di costituire una guida e un elenco delle tradizioni musicali ebraiche in Francia,

– 2) inventariare gli archivi musicali e contribuire a salvarli,

– 3) raccogliere una serie di documenti orali o scritti particolarmente rappresentativi della diversità delle tradizioni musicali ebraiche in Francia,

– 4) valorizzare questo patrimonio organizzando eventi (concerti, conferenze, simposi) e distribuendo una raccolta di documenti dedicati al patrimonio musicale degli Ebrei di Francia (registrazioni originali o digitalizzazione di archivi musicali inediti).

Una parte dei dati raccolti nell’ambito del programma di ricerca Patrimonî musicali degli Ebrei di Francia sarà disponibile su di un sito web. Progettato come un’apertura sulle pratiche musicali ebraiche in Francia, questo sito si sforzerà di seguire l’attualità musicale ebraica (calendario degli eventi, note biografiche di musicisti, estratti delle ultime pubblicazioni discografiche, ecc.) e di creare collegamenti con altri centri di risorse nel campo delle musiche ebraiche (vedi mappa del sito in appendice 1).

A termine, uno degli obiettivi sarà quello di mettere a disposizione di tutti una “vetrina” sonora e visiva delle creazioni e delle tradizioni musicali ebraiche in Francia nel corso dei secoli.

III. Fondi degli archivi musicali ebraici: oggetti di inventario

L’inventario dei luoghi di pratica, conservazione e diffusione delle musiche ebraiche è iniziato circa un anno fa. È quindi troppo presto per fornire dei risultati significativi. Al massimo, è possibile rivelare alcuni elementi d’inventario effettuati su Parigi e la sua regione dove si trovano circa i due terzi dei 600-700.000 ebrei di Francia.

La prima parte del mio lavoro è consistita nel prendere contatto con le Istituzioni od Associazioni atte a custodire documenti a contenuto musicale ebraico. Ho volontariamente relegato a più tardi l’inventario degli archivi appartenenti a collezionisti privati ; il loro accesso non è dei più semplici e dovrà essere oggetto di un approccio individualizzato. La comunità ebraica essendo relativamente ben istituzionalizzata, ho potuto entrare rapidamente in contatto con i responsabili di varie istituzioni ebraiche. Una volta spiegato l’obiettivo del mio approccio, i miei interlocutori hanno generalmente fornito una piena e completa collaborazione aprendomi le porte della loro collezione.

Sul posto si sono presentati due scenarî : o le collezioni erano inventariate e debitamente catalogate, oppure – il più delle volte – vagamente archiviate in scatoloni o peggio ancora lasciate all’abbandono in uno stato di decomposizione talvolta avanzato. Nel secondo caso ho dovuto fare io stesso un inventario sommario che è stato annotato su un quaderno in attesa di essere registrato su di un database informatico attualmente in corso di creazione. Il mio primo obiettivo è stato quello di localizzare le principali fonti delle musiche ebraiche, di redigere un inventario sommario senza sostituire il lavoro di catalogazione che resta di competenza delle Istituzioni proprietarie delle raccolte.

Luoghi di documentazione e principali risultati dell’inventario:

– Archivî del Concistoro Centrale di Francia

17 rue Saint Georges – 75009 Parigi (Contatto: Philippe Landau)

Collezione ricca ma in pessimo stato di conservazione. Nessun inventario esistente.

Descrizione del fondo :

  • 13 raccolte di spartiti (dal 1895 al 1953) di musiche cantoriali per voce sola od accompagnata.
  • 10 scatole d’archivio, la maggior parte delle quali reca l’indicazione “Musica ebraica del XIX secolo – Samuel David”. In realtà le scatole n°1, 2, 3, 6, 7, 8 e 9 contengono essenzialmente i manoscritti (orchestra e parti separate) delle opere di Samuel David, Direttore della Musica al Concistoro nell’ultimo terzo dell’Ottocento . Samuel David era anche un compositore di opere, operette e sinfonie. La scatola 4 contiene vari spartiti stampati dall’inizio del XX secolo e delle lettere relative alla pratica musicale sinagogale. La scatola 5 contiene spartiti di Salomon Rossi e dei manoscritti di Samuel David. Infine, la scatola 10 contiene il testo delle trasmissioni radiofoniche di Léon Algazi “La voce di Israele” registrate tra il 1932 e il 1934. Sono citate anche altre registrazioni, probabilmente archiviate presso Radio France. Questa scatola 10 contiene anche quattro trascrizioni manoscritte di arie cantoriali.

– Biblioteca dell’Alliance Israélite Universelle (A.I.U.)

45 rue la Bruyère – 75009 Parigi (Contatto : Jean-Claude Kupermink)
Descrizione del fondo :
Uno dei fondi più importanti su diversi aspetti dell’ebraismo. La parte prettamente musicale comprende i seguenti elementi :

  • 75 spartiti di canzoni yiddish, a cappella o con accompagnamento strumentale (canzoni, arie d’opera, operette, teatro, liturgie; musiche di Lebedoff, Goldfaden, Small, Sirota, Rosenblatt, ecc.) pubblicati negli Stati Uniti tra il 1897 e il 1921.
  • 71 raccolte di vari spartiti (canti liturgici, melodie yiddish, giudaico-spagnole, ecc.).
  • 68 studi di base (libri, articoli) sulla musica ebraica.
  • La collezione sonora è quasi inesistente (qualche disco e cassette), la maggior parte delle registrazioni essendo depositata nella collezione Yuval (vedi sotto) che è conservata negli stessi locali dell’Alliance Israélite Universelle.

– Biblioteca del Memoriale del Martire Ebreo Sconosciuto

17 rue Geoffroy l’Asnier – 75004 Parigi (Contatto: Sig.ra Karen Taieb)

Collezione specifica (guerra 1939-1945), pochissimi archivi a contenuto musicale : qualche libro e spartiti sulla musica nei campi; opere generali su musicisti o compositori di origine ebraica (Darius Milhaud, Gustav Mahler, ecc.). Nello stesso edificio al piano inferiore, gli archivi contengono due spartiti musicali composti da musicisti ebrei nei campi di detenzione francesi.

– Biblioteca del Museo di Arte e Storia dell’Ebraismo

Hôtel de St Aignan, 71 rue du Temple – 75003 Parigi (Contatti: Isabelle Pleskoff, Alexandre Litvak)

Fondo ricco, in corso di costituzione.

Descrizione del fondo:

  • 29 spartiti musicali yiddish (canzoni, opere, teatro cantato di Goldfaden, Rumshiski, Small…) per voce, pianoforte o violino, pubblicati tra il 1900 e il 1917 negli Stati Uniti.
  • Circa 120 stampati a contenuto musicale (libri, antologie musicali, partizioni).
  • Nessun manoscritto musicale.
  • 76 dischi 78 giri incisi negli Stati Uniti, in Francia ed in Palestina tra il 1928 e il 1950 e contenenti un repertorio di musiche popolari yiddish (cabaret, umoristiche, ecc.), di musica klezmer e musica cantoriale.
  • 250 compact disc registrati su un database accessibile sul sito www.mahj.org/base_cd-audio
  • Collezione iconografica musicale in gran parte digitalizzata: cartoline dell’inizio ‘900, incisioni, dipinti, tavole strumentali…
  • Raccolte di video musicali (26): biografie di musicisti, documentari su varie tradizioni musicali ebraiche.

– Biblioteca Nazionale

  1. a) Dipartimento di Manoscritti Ebraici

58 rue de Richelieu – 75003 Parigi (Contatto: Michel Garel):

Questa raccolta, piuttosto limitata per quanto riguarda la musica, è stata inventariata ed rubricata nel R.I.S.M. (Repertorio Internazionale delle Fonti Musicali) da Israel Adler.

  1. b) Dipartimento di Musica

2 rue de Louvois – 75003 Parigi (Contatto: Françoise Grange):

Collezioni molto importanti che elencano tutte le pubblicazioni francesi nel settore (deposito legale). I file contengono più di 350 riferimenti alle musiche ebraiche.

Tuttavia, poiché i vecchi file non sono compiuterizzati, molti file sono ridondanti da un file all’altro. La raccolta nel suo insieme comprende tuttavia quasi 80 raccolte di spartiti, alcune delle quali sono state istituite nel XIX secolo.

Archivio generale: voci principali e numero di referenze ()

  • Catalogo delle materie : musica ebraica (140), canti popolari (4), folclore ebraico (17), chassidismo (7), Israele, storia (9), cantillazione (18).
  • Catalogo Soggetti Musicali : Ebraico (2)
  • Catalogo dei materiali musicali : liturgia, musica (84)

Fascicolo del Conservatorio Nazionale Superiore di Musica (C.N.S.M.):

  • Musica ebraica (18), dizionario ebraico (2)

– Biblioteca del Seminario ebraico di Francia

9 rue Vauquelin – 75005 Parigi (Contatto: Joël Touati)

Collezione importante ed inedita, ad oggi non inventariata: circa 300 pezzi (?)

Breve descrizione (l’inventario completo verrà effettuato ulteriormente) :

  • Un gran numero di raccolte di vecchie partiture stampate (ultimo terzo del XIX secolo).
  • Numerosi manoscritti.
  • Libri sulla musica e la cantillazione biblica.
  • Trascrizioni musicali su microfilm d’arie cantoriali.
  • Qualche raro disco, nessun nastro magnetico.

– Biblioteca Vladimir Medem

52 rue René Boulanger – 75010 Parigi (Contatto: Blanche Belfer)

Questa collezione importante e di qualità è essenzialmente dedicata alla cultura yiddish. Integra le raccolte dell’Associazione per lo Studio e la Diffusione della Cultura Yiddish (A.E.D.C.Y.).

Descrizione del fondo:

  • Circa 150 raccolte di spartiti yiddish di tutti i generi (canzoni, operette, ecc.)
  • Archivî (dal 1950 al 1970) del repertorio della corale popolare ebraica.
  • Spartiti della corale ebraica dell’Unione degli ex arruolati volontari combattenti ebrei 1939-1945.
  • Importante fondo sonoro : 200 LP 78 giri e 300 LP 33 giri, nonché delle cassette commerciali o artigianali.

N.B.: questo fondo sarà presto installato nel nuovissimo centro culturale yiddish (18, passaggio Saint-Pierre Amelot Parigi – XIe)

– Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari

6 avenue du Mahatma-Gandi – 75016 Parigi

Dipartimento della musica e della parola (Contatto: Florence Getreau)

La raccolta di musica ebraica dell’A.T.P. è molto limitata e non riguarda direttamente la nostra ricerca. Si deve essenzialmente al musicista ed etnomusicologo André Hajdu. Quest’ultimo, allievo di Zoltan Kodaly in Ungheria, ha raccolto e depositato negli archivi del museo quattro melodie di canti giudaico-rumeni. Il museo ha anche nelle sue collezioni quattordici lamenti sul tema dell'”Ebreo errante”, tratti da raccolte ambulanti databili tra la fine del 18° e l’inizio del 19° secolo.

– Yuval, Associazione francese per la conservazione delle tradizioni musicali ebraiche

45 rue la Bruyère – 75009 Parigi (Contatti: Yaffa Ellenberger, David Klein)

Dedicato esclusivamente alle musiche ebraiche, questo fondo comprende:

  • Sezione scritta: 130 libri, 80 spartiti, 7 manoscritti, 50 bibliografie d’artisti.
  • Sezione sonora: 120 dischi neri, 290 audiocassette (registrazioni commerciali o copie di dischi commerciali.), 150 audiocassette (registrazioni etniche o documenti non commerciali.), 70 cassette didattiche (corsi, trasmissioni radiofoniche, ecc.), 80 compact disc, 20 colonne sonore e 10 DAT.
  • Sezione audiovisiva: 2 video.

N.B.: Le biblioteche del Centro Rashi (75005), del Centro Comunitario (75010), della Biblioteca Ebraica (75019) e della Biblioteca Moadon Ivri (75007), anch’esse contattate, non hanno raccolte significative di musica ebraica.

Conclusione:

Pur non pretendendo di essere esaustivi, gli elementi inventariati appena forniti forniscono segnali molto positivi sull’importanza delle raccolte musicali ebraiche in Francia, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

Dato il gran numero di documenti poco conosciuti e spesso mal conservati, il programma Patrimonio musicale degli Ebrei di Francia della Fondazione dell’Ebraismo Francese appare come un’opportunità per salvaguardare e far conoscere la diversità delle musiche ebraiche in Francia, come una parte a pieno titolo del patrimonio musicale francese.

References
1 Testualmente : titolare della tradizione.
2 L’unica eccezione degna di nota è lo shofar, che è un corno di ariete che viene suonato durante le feste del nuovo anno (Roch hashanah) e dell’espiazione (Yom Kippur).
3 Come ad esempio la Hora che è una danza originaria della Romania.

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