Morte e lutto

I suoi rituali e le sue musiche

Di Ephraim Kahn

Come in tutte le fasi della vita ebraica, la fine della vita è accompagnata da riti precisi, che combinano testi liturgici, gesti simbolici e, più raramente, musica. Secondo la tradizione ebraica, il defunto viene restituito alla terra il prima possibile, idealmente il giorno stesso della morte.

Durante la sepoltura (levaya, letteralmente “accompagnamento”), vengono recitati diversi salmi per evocare la fragilità della vita umana, come il versetto Enoch (Salmo 103:15 “L’uomo, i suoi giorni sono come l’erba…”) musicato da Louis Lewandowski.

Enoch – Louis Lewandowski – Adolphe Attia (Estratto)

Dopo la sepoltura, la famiglia si riunisce per vivere insieme il lutto per i primi giorni. La prima settimana è chiamata shivʿa, che letteralmente significa “sette”, in quanto è un periodo di sette giorni caratterizzato dalla presenza della famiglia nella casa del defunto. Non appena viene annunciata la morte, i parenti del defunto si strappano la veste – in un gesto chiamato qeriʿa – che continuano ad indossare in questo modo per tutto la shivʿa. Allo stesso modo, durante questi sette giorni, si astengono dal lavarsi, dal lavorare e, in generale, da qualsiasi attività che li distragga.

Durante questo periodo, parenti ed amici visitano le persone in lutto per mostrare il loro sostegno e consolarle (Niḥoum avelim) con la formula tradizionale: “HaMaqom yenaḥem etkhem betokh she-ar avele Tsiyon viYroushalayim” (“Che il Signore ti consoli tra i lutti di Sion e Gerusalemme”).

Trenta giorni dopo il decesso, si conclude una nuova fase (sheloshim, letteralmente “trenta”), con un allentamento delle regole del lutto. Nel caso della morte di un genitore o di un figlio, le restrizioni durano fino al primo anniversario del decesso.

Recita del Kaddish

Il Kaddish[1]talvolta scritto Qaddish è una preghiera in aramaico ebraico che loda il nome di Dio. Il suo contenuto non ha un legame particolare con la morte. Tuttavia, questo testo è diventato simbolo della memoria di una persona cara defunta. L’amalgama è così radicato che, in yiddish, un padre può presentare suo figlio come “Mayn Kadish”, il mio Kaddish.

Esistono diverse forme di Kaddish. Una di queste è il Kaddish Yatom (Kaddish dell’orfano, comunemente noto come Kaddish del lutto), recitato da un parente stretto del defunto. Continua ad essere recitato fino alla fine dell’undicesimo mese. Ad ogni anniversario ebraico della morte – chiamato yortsayt (in yiddish), zgir (in giudeo-arabo) o meldado (in giudeo-spagnolo) – il Kaddish viene recitato nuovamente. In genere viene recitato senza accompagnamento, anche se molte composizioni musicali sono state scritte intorno a questa preghiera.

Kaddish Yatom – Cantor Pinchas Rabinovicz

Kaddish (Service Sacré) – Darius Milhaud (Estratto)

Kaddish (Cantata Mahzor Hayim) – Itai Daniel (Estratto)

Una delle usanze legate all’anniversario di una morte è quella di accendere una candela che si spegnerà solo alla fine delle 24 ore di quel giorno. Questa usanza ha trovato un’inaspettata espressione musicale nel primo film parlato, The Jazz Singer, quando il cantore Yossele Rosenblatt canta la canzone yiddish Yahrtzayt licht, o Candela dell’anniversario della morte, che inizia con la prima frase del Kaddish intonata con forza ed emozione.

Estratto dal film The Jazz Singer

Altri testi vengono letti in memoria di persone care decedute. Nella tradizione ashkenazita, la preghiera Yizkor (“Che Egli si ricordi”) viene recitata in sinagoga durante le feste di Pesach, Shavuot e Sukkot (e la sua seconda parte – Shemini Atzeret) e Yom Kippur, da coloro che hanno perso un parente. Si tratta di un momento solenne di ricordo individuale del defunto, praticato collettivamente e scrupolosamente osservato nelle comunità ashkenazite.

Infine, alcune preghiere sono legate alla commemorazione di morti collettive e tragiche. Av haRaḥamim (“Padre delle misericordie”) viene recitata ogni Shabbat in memoria delle comunità ebraiche distrutte nel Medioevo. El Male Raḥamim (“Dio, pieno di misericordia”), è una preghiera rivolta a Dio per il riposo dell’anima di uno o più defunti; viene spesso cantata in occasione di cerimonie commemorative, in particolare in ricordo delle vittime della Shoah o di attacchi terroristici.

Av hara’hamim (Kehilot hakodech) – Yaakov Lemmer

El male rah’amim – Shalom Katz (Estratto)

References
1 talvolta scritto Qaddish

Condividere :
0:00
0:00

Vi piacerà anche

Iniziazione Religiosa (Bat e Bar Mitzvah)

La Bat o Bar mitzvah segna l'ingresso di ragazzi e ragazze nell'età adulta religiosa. Questa cerimonia di iniziazione religiosa è…

Circoncisione (Brit-Mila)

L'ottavo giorno della loro vita, la circoncisione dei ragazzi è accompagnata da canti poetici che celebrano il loro ingresso nell'Alleanza…

Holocaust Songs of the Greek Jews

Questo libro presenta per la prima volta 16 canzoni scritte od eseguite da ebrei greci durante o dopo l'Olocausto

Michel Heymann e la liturgia ashkenazita della Valle del Reno

Nella serie “Percorsi di vita”, Michel Heymann, uno degli ultimi rappresentanti della liturgia ashkenazita nella Valle del Reno, racconta i…