Di Laure Schnapper
Nato da un’illustre famiglia italiana di banchieri stabilitasi a Costantinopoli, Isaac de Camondo ereditò la banca di famiglia insieme al cugino Moïse, oltre ad essere un collezionista d’arte, mecenate e compositore. Con la famiglia si trasferì a Parigi nel 1867; il padre Abramo costruì un albergo al numero 61 della rue de Monceau, accanto a quello del fratello Nissim, che sorgeva sul sito attuale del Musée Camondo.
Appassionato di arte e musica, Isaac prese lezioni di pianoforte con Henri Ravina (1818-1906) e di composizione con Gaston Salvayre (1847-1907), che vinse il Grand Prix de Rome nel 1872 e con cui rimase amico fino alla morte.
Dall’età di 30 anni, Camondo collezionò oggetti d’arte, i cui lasciti successivi arricchirono diversi dipartimenti del Musée du Louvre; i suoi dipinti impressionisti, in particolare, costituiscono la collezione principale del Musée d’Orsay, dal Fifre di Manet alle danseuses di Degas, senza dimenticare i quadri della sala Monet.
Tra il 1870 e il 1889, Camondo pubblicò una quindicina di pezzi per pianoforte, soprattutto polke e valzer, oltre a due melodie, La chanson du berger e Laisseras-tu mignonne, su testi dell’amico Paul Choudens. Ma da ardente wagneriano – si recò a Bayreuth non appena il teatro fu inaugurato nel 1876, per poi tornarvi nel 1882 con Léo Delibes (1836-1891) e Gaston Salvayre per assistere alla prima del Parsifal -, cercò una nuova strada e rimase in silenzio dal 1889 al 1903.
In questi 14 anni non pubblicò, ma si dedicò al mecenatismo: dal 1898 divenne il principale sponsor (per circa il 10% del capitale) dell’Opéra-Comique, diretta dall’amico Albert Carré, e, dal 1901, dell’Opéra. Soprattutto, permise a Gabriel Astruc (1864-1938), figlio del rabbino Aristide Astruc, di fondare nel 1904 la Société musicale, una casa editrice ed agenzia di concerti, alla quale fu associato finanziariamente. Nel 1908 divenne azionista della Société du théâtre des Champs-Élysées, ma la sua morte gli impedì di partecipare all’inaugurazione del teatro nel 1913.
La prima di Pelleas et Mélisande di Debussy all’Opéra-Comique nel 1902 potrebbe averlo spinto a ricominciare a comporre; lavorò quindi attivamente, adottando un linguaggio armonico decisamente moderno, persino sperimentale. Astruc pubblicò circa 80 opere, per lo più per quartetto d’archi od orchestra. Le presentò in un concerto da lui organizzato alla Salle Pleyel il 10 marzo 1904, con Lazare-Lévy al pianoforte e Camille Chevillard, direttore dei concerti di Lamoureux, a dirigere. Nell’aprile del 1906, al Nouveau-théâtre, mise in scena il “romanzo musicale” Le Clown, su libretto di Victor Capoul – il cui stile recitativo ricordava quello di Pelleas. L’opera fu ripresa all’Opéra-Comique nel giugno 1908, nonché a Marsiglia, Vichy, Anversa e Colonia tra il 1909 e il 1912
La ripresa dell’attività compositiva non gli impedisce di continuare la sua attività di mecenate: nel 1904 fonda la Société des artistes et amis de l’Opéra, destinata a sostenere finanziariamente l’Association philanthropique de secours mutuel des artistes de l’Opéra, che non era più in grado di garantire ai suoi membri una pensione dignitosa.
Partecipò attivamente anche alla vita musicale: dopo aver aderito nel 1909 alla Société française des amis de la musique, il cui scopo era quello di diffondere il gusto e lo studio della musica e di permettere agli artisti poveri di far eseguire la loro musica, aiutò la contessa Greffulhe, presidente della Société des grandes auditions musicales de France, a sponsorizzare la stagione del balletto russo nel 1910 e sostenne la Société musicale indépendante (SMI). Condividendo la sua vita con Lucie Berthet, soprano dell’Opéra, Camondo fu sempre pronto ad aiutare i musicisti, tra cui Wanda Landowska, arrivata a Parigi nel 1900, e il giovane Lazare-Lévy. Morì improvvisamente nel 1911 nel suo appartamento, proprio quando la sua opera Le clown doveva essere rappresentata a Colonia l’anno successivo