Chamber Works by Alberto Hemsi

ARC Ensemble

Chandos Records Ltd, 2022

Nel luglio 2004, Myriam Capelluto Hemsi ha donato all’Istituto Europeo di Musiche Ebraiche l’insieme degli archivi musicali del marito, il compositore giudeo-spagnolo Alberto Hemsi (1898 – 1975). Gli archivi contengono in particolare 226 spartiti stampati e manoscritti di Alberto Hemsi, tra cui molte opere inedite, che sono ora accessibili sul catalogo dell’IEMJ.

Un’ampia parte del lavoro di Hemsi è legata alle musiche giudeo-spagnole, musiche che hanno fatto parte della sua infanzia nell’ex Impero Ottomano. Dopo aver compiuto solidi studi musicali a Milano (Italia) tra il 1913 e il 1919, Hemsi ha intrapreso ricerche etnografiche e folcloristiche al suo ritorno in patria, in particolare tra le vecchiette e le cantaderas, queste cantanti semi-professioniste, rinomate per le loro belle voci, che le famiglie invitavano a cantare in occasione di eventi speciali (matrimoni ed altre celebrazioni). Ha così potuto raccogliere e compilare 60 canzoni tradizionali giudeo-spagnole (le “Coplas Sefardies”), alle quali ha dato un accompagnamento pianistico originale che ricorda i grandi pianisti-compositori di inizio secolo – Enrique Granados, Isaac Albéniz e, in particolare, Manuel de Falla e Maurice Ravel.

Le Coplas Sefardies sono state pubblicate in varie edizioni fonografiche a partire dal 1990 (con i cantanti Mira Zakai, Pedro Aledo, Assaf Levitin, Tehila Nini Goldstein…), ma finora le opere strumentali di Hemsi non sono mai state registrate. L’ARC Ensemble di Toronto ha rimediato a questa omissione con l’uscita del CD Chamber Works by Alberto Hemsi nell’ottobre 2022. Questo CD, pubblicato da Chandos nella collezione “Music in Exile”, presenta una selezione di cinque opere strumentali di Hemsi, superbamente eseguite da Marie Bérard, Erika Raum ed Emily Kruspe (violini), Steven Dann e Julien Altmann (viole), Tom Wiebe (violoncello) e Kevin Ahfat (pianoforte).

La maggior parte di queste opere viene eseguita in prima mondiale. Ad esempio, le Danze nuziali greche per violoncello e pianoforte, Op. 37, probabilmente l’ultimo pezzo completato da Hemsi prima di trasferirsi a Parigi, presenta tre partecipanti al matrimonio, la suocera, la sposa ed il padrino. Dedicate a due filantropi ebrei, le Tre Arie Antiche (dalle ‘Coplas Sefardies’) per quartetto d’archi, Op. 30, sono trascrizioni di tre canzoni che Hemsi aveva originariamente arrangiato con accompagnamento pianistico. La Pilpúl Sonata per violino e pianoforte, Op. 27, attinge agli aspetti ironici dell’argomentazione talmudica, creando un’opera accattivante che incorpora elementi di jazz e d’impressionismo. Nel Quintet per viola e quartetto d’archi, Op. 28, Hemsi rompe con l’uso di temi sefarditi ed include un movimento che imita una danza di battuta di piedi ed un altro che sassomiglia stranamente ad una giga inglese. Nella Méditation (in stile armeno) per violoncello e pianoforte, Op. 16, diffusa in Egitto negli anni Venti e Trenta, le rapide note ripetute del pianoforte, i trilli decorativi e gli arpeggi evocano il santuri greco, uno strumento a corde percosse simile al dulcimer od al timpano.

Con la pubblicazione di questo album, l’ARC Ensemble, già premiato con diverse nomine ai Grammy Award, ha messo a segno un colpo da maestro che farà venire agli spettatori la voglia di ascoltare Hemsi ed ai musicisti la voglia di suonarlo.

Un disco magnifico e salvatore…

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